Cultura e Tradizioni

La provincia di Vibo Valentia, formata da cinquanta comuni, territorialmente si estende tra la costa tirrenica e la catena appenninica calabra delle Serre, comprendendo il vasto comprensorio agricolo dell'altipiano del Poro.
Per tale motivo il profilo orografico provinciale risulta vario in ogni sua dimensione territoriale. Esso comprende luoghi di grande bellezza paesaggistica come Capo Vaticano e tutta la Costa degli Dei, attrezzata con numerosi stabilimenti balneari, strutture ricettive, camping e complessi turistici. L'immediato entroterra comprende, invece, coltivazioni di oliveti, vigneti e ortaggi, tra cui la famosa cipolla di Tropea. Seguono le colline ricoperte di vegetazione boschiva che culminano col crinale delle Serre, dove l'assetto produttivo e sociale mantiene i caratteri dell'economia montana, basata sullo sfruttamento economico e turistico del patrimonio boschivo.
Dal punto di vista idrografico il territorio è caratterizzato, oltre che dalla presenza dei fiumi Mesina e Marepotamo, dal lago Angitola, oasi naturalistica dove è possibile ammirare specie rare di volatili e seguire percorsi naturalistici. Quest'ultimi sono particolarmente interessanti anche nel parco delle Serre in cui vi sono ampi e incontaminati boschi d'alberi secolari.
Le vicende storiche del territorio sono evidenti nei segni lasciati nel corso dei secoli dagli insediamenti paleolitici, italici, magnogreci, romani, bizantini, normanni, svevi, angioini, aragonesi, ecc.
Esse sono riscontrabili nelle testimonianze archeologiche diffuse in vari siti e raccolte nel Museo Archeologico Statale di Vibo Valentia; nei ruderi di numerosi centri abitati (Rocca Angitola, Castelmonardo, Briatico vecchio, Mileto vecchia, ecc.) e nei centri storici di molti antichi borghi (Francavilla Angitola, Filadelfia, Monterosso, Pizzo, Motta Filocastro e Arena).
Al contempo le vicende storiche del territorio sono testimoniate dai manufatti architettonici, spesso imponenti, d'insediamenti religiosi ancora in attività (la Certosa di Serra San Bruno e il convento domenicano di Soriano), o non più esistenti (Soreto, Francavilla, Gerocarne, Drapia, Nicotera, Tropea, Vibo Valentia); dalle chiese erette in epoche diverse (S. Ruba a S. Gregorio d'Ippona, la Cattedrale e S. Maria dell'Isola di Tropea, la chiesa di Piedigrotta a Pizzo scavata interamente nel tufo); e dall'architettura militare dai cui traggono origine il castello di Vibo, edificato dai Normanni, di Nicotera, di Arena e di Pizzo, dove nel 1815 fu imprigionato e fucilato Gioacchino Murat, e le numerose torri costiere. Non mancano tracce di insediamenti rupestri (Zungri), di paesi, villaggi e motte abbandonate.
La storia e la cultura del territorio provinciale sono rappresentate inoltre da numerose biblioteche (Capialbi a Vibo, Sistema Bibliotecario, Biblioteca calabrese di Soriano), archivi storici (Vibo Valentia, Mileto, Tropea e Nicotera), e dalle numerose opere d'arte conservate nelle chiese sparse nei centri urbani della Provincia, oltre che dalle interessanti testimonianze di archeologia industriale di Mongiana e dai numerosi mulini ad acqua presenti in varie località.
Tutte le presenze storiche che si sono susseguite a partire dal neolitico fino all'età moderna, hanno segnato il territorio con una stratificazione di comportamenti culturali, di linguaggi, di riti religiosi, che sopravvivono nel folklore, nelle testimonianze della civiltà contadina e nelle numerosissime feste patronali, ricollegando antichi culti alla storia delle diverse comunità (S. Foca Martire a Francavilla Angitola, rimanda al culto della dea osca Angitia; festa della Madonna di Portosalvo; della Madonna a Mare di Vibo Marina e di Nicotera). In questo contesto una particolare rilevanza hanno i riti della Settimana Santa e dell'Affruntata di domenica di Pasqua, in cui è rappresentato in modo suggestivo l'incontro tra il Risorto e sua madre.
Inoltre, i segni della vita materiale delle popolazioni sono stati raccolti ed esposti in varie strutture museali storico-etnografiche: il Museo della Civiltà Contadina a Monterosso; il Museo del Mare a Pizzo-Marinella, la Tonnara di Bivona, l'antiquarium di Vazzano.
Per immergersi nella vita contemplativa e quotidiana dei frati Certosini c'è il Museo della Certosa a Serra San Bruno, mentre per la vita religiosa e la pietà popolare ci sono i musei diocesani di Nicotera, Tropea e del Valentianum.
Essi custodiscono quadri, statue oggetti e paramenti liturgici eseguiti soprattutto da artisti locali, non mancano tuttavia opere realizzate da grandi maestri della pittura e della scultura, noti in tutta Italia (Maestro di Mileto, Luca Giordano, Cosimo Fanzago, Antonello Gagini, Giovan Battista Mazzolo, Iacopo del Duca, David Muller, ecc.).
Storia e cultura si proiettano, non solo in ambito socio-religioso, ma anche nelle tradizioni gastronomiche ricche di sapori che rimandano all'agricoltura, alla pastorizia e alla pesca. Tra i prodotti più noti figurano le conserve, il tonno, l'olio d'oliva, le castagne, i funghi, i dolci, la ‘Nduja di Spilinga, i fileja, il gelato di Pizzo.

 
 

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